C’è una mezza luna spettacolare che tenta invano di nascondersi dietro ai palazzi mentre cammino da sola verso casa. Sembra che ogni due settimane sia possibile vivere una vita diversa in questo frammento di lunedì notte che che ci è concesso di sottrarre alla giornata di domani.
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Tag: inverno
Cinque settimane
Tra tre ore esatte sarà arrivato il momento di lasciare questa casa. Sono passate solo cinque settimane, cinque settimane esatte da quando sono arrivata, la prima notte mi hai insegnato a giocare a poker nel soggiorno fino alle cinque di mattina, mentre io, terrorizzata di disturbare il sonno del temporaneo coinquilino sin dalla prima notte, ti intimavo di fare silenzio. Da quando ti ho portato le fiches che una signora mi ha regalato per te, non abbiamo più giocato.
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Amaretto
Cartolina dal trasloco più lungo della storia.
Da ormai quasi una settimana risiedo sul comodo divano della casa che per quattro settimane mi era stata subaffittata dal mio compañero, vale a dire ex ragazzo e ora amico, compagno di avventure, a volte di litigi e a volte di titaniche imprese. Ora che lui è tornato dal suo viaggio, avrei dovuto trasferirmi nella mia nuova stanza, ma il mio nuovo contratto d’affitto è stato vittima delle lungaggini della peggiore burocrazia tedesca e, dopo una serie di intrighi e sospetti (abbiamo addirittura pensato che la mia ex coinquilina avesse fatto sparire il plico con il contratto dalla cassetta della posta per farmi un dispetto), ho appreso ieri che potrò ufficialmente traslocare solo tra due settimane.
There is no space and time
In Italy it’s father’s day today. My brother just sent me a photo of him and my father. Just taken, I guess.
I hardly ever feel like this but now I don’t know why, I’m in the office with tears in my eyes because I can’t just go home for a few hours and have dinner with them and then go back to my life. Continua a leggere
E se hai freddo alle mani prendi le mie mani
Fuori è una domenica gelida e luminosa e io per ora la onoro godendomi il riscaldamento e il sole che illumina il mio divano. Ieri al mercato faceva così freddo che a poco è servito il burrocacao, sopra il labbro ho una macchia di pelle che si è seccata al punto di far male. Faceva freddo da morire mentre con gli altri foodsharer mettevo ordine tra le cassette di frutta e verdura ricevute dalle bancarelle che, invece di buttare la roba-quasi-vecchia, la danno a noi, e siccome non è che puoi toccare frutta e verdura con i guanti di lana, dopo mezz’ora a furia di star nude senza guanti, le punte delle dita erano quasi viola e quasi congelate e facevano male anche loro. Continua a leggere
Weekend
Nella strada accanto al cinema il silenzio di un venerdì sera leggermente piovoso è interrotto solo da una serranda che rumorosamente si abbassa. Qualcuno va a dormire mentre l’avventura del mio fine settimana sta appena per cominciare. Continua a leggere
Liberi tutti
Le sette del mattino, inizia già a fare giorno e la luce rende quasi bello persino il brutto, sperduto quartiere residenziale per studenti dove vivono due degli amici con cui ho condiviso questa ultima, folle giornata di carnevale. Forse non è vero che è questa luce a rendere tutto più bello, ma forse solo il pensiero che finalmente, tra pochi minuti, per due ore e mezza potrò infilarmi sotto le coperte che uno dei due amici mi presterà e concedermi un breve riposo prima di andare al lavoro, soluzione di fortuna visto che la mia coinquilina dorme e ho lasciato le chiavi a casa. Siamo reduci da tre ore di treno regionale in piena notte con due cambi, più un autobus e prima un taxi. Sul treno abbiamo dormito a turno, mettendo la sveglia sui cellulari dalle batterie ormai tenute in vita a fatica, per non perdere la coincidenza tra un regionale e l’altro. Continua a leggere
L’ora dei miracoli
Quando si fa buio
Primo febbraio, e ieri ho letto su un sito che questo dicembre e questo gennaio sono stati i più bui dal 1951 in Germania, ovvero da quando i meteorologi tedeschi hanno iniziato a misurare il numero di ore di sole di cui possiamo godere ogni giorno (esempio: domani zero, dopodomani zero virgola cinque, domenica altrettanto, lunedì addirittura una, magari mentre sto ancora dormendo).